L’alimentazione della donna in gravidanza non si discosta molto da quella dei periodi normali, anche se deve coprire non solo i fabbisogni nutritivi della madre ma anche quelli del nascituro garantendo un regolare decorso della gravidanza.
Sostenere che la gestante debba “mangiare per due” è un’affermazione certamente esagerata. È Però vero che se la dieta della donna non copre i fabbisogni del feto, l’accrescimento di quest’ultimo intaccherà le riserve materne di nutrienti, il che oltre ad aumentare il rischio di malattie per la madre può influenzare lo sviluppo del bambino in maniera negativa.
L’alimentazione della gestante richiede, quindi, qualche attenzione In più sotto il profilo della qualità, in relazione soprattutto alle proteine, al tipo di grassi e alcune vitamine e minerali.
Durante l’allattamento, invece, le necessità nutritive sono perfino superiori a quelle della gravidanza, bisogna pensare che la produzione di latte è un lavoro gravoso anche se in parte bilanciato e sostenuto delle riserve di grasso create durante la gravidanza.
Il costo energetico aggiuntivo dell’allattamento è valutato mediamente sulle 500 kcal al giorno fino al sesto mese.
La produzione del latte comporta soprattutto un aumento dei bisogni di calcio, proteine e acqua: a tale aumento si deve far fronte attraverso l’alimentazione, altrimenti la produzione di un latte adatto alle necessità del neonato avverrà spese dell’organismo materno.